Prestashop problema import csv

Se avete l’esigenza di aggiornare in maniera massiva un catalogo, e scegliete di farlo tramite csv, Store manager o altri moduli, potete incorrere in diversi tipi di errore, non riuscendo a completare l’operazione.

Se il Vostro shop è nuovo, è sicuramente più facile che tale operazione vada a buon fine, senza problemi, perchè alcuni di essi sono legati al popolamento di campi.

Se state leggendo questo articolo, sicuramente avete a che fare con Prestashop, e sapete quindi che alcuni errori hanno radici che possono arrivare molto lontano, per questo, vista l’esperienza in tal senso, realizzo questo articolo sicuro che sarà d’aiuto a qualcuno, evitandogli di perdere tempo.

Gli errori spesso vengono dichiarati dal cms, quindi durante l’import se vi si presenta un pop up con questo errore:

  • No Name (ID: xxxx) non può essere salvata
    La proprietà Product->meta_description non è valida

significa che ci sono dei problemi nella meta descrizione, che trovare nella tab seo all’interno dei prodotti, quindi dovrete andare a verificare eventuali caratteri non ammessi, o del codice nascosto.

Fate attenzione se usate il modulo Seo Expert, che va a popolare tale campo in automatico, che se provate a cancellarlo dovrete ricontrollare refreshando perchè potreste ritrovarvelo, se non lo disattivate.

  • Problema simile può verificarsi con la descrizione breve, se vedete una cosa tipo questa:

ossia dei caratteri e del codice nascosto, può capitare quando il testo viene copiato da altre parti, copiando a Vostra insaputa anche il codice sottostante, e spesso per una riga di testo visibile si può copiare pagine di codice.

Altra cosa a cui dovrete fare attenzione, se avete la multilingua, di correggere tutti i campi.

Se hai problemi di questo tipo e non sai come risolverli,

Contattami

Vulnerabilità Prestashop dovuta da alcune versioni di PHPUnit

E’ notizia di questi giorni, che moltissimi e-commerce sono sotto attacco a causa della vulnerabilità scoperta per alcune versioni del componente PHP, utilizzato per l’esecuzione automatica di script esterni, su diversi moduli, il problema è stato etichettato CVE-2017-9841 [2] [3]

Quali sono gli ecommerce a rischio?

Principalmente si tratta di tutti gli e-commerce con la versione 1.7 e dei suoi moduli, ma può interessare anche versioni precedenti, 1.6, che hanno installate versioni vulnerabili.

Purtroppo in questo caso, aggiornare la versione di Prestashop e i relativi moduli per limitare i danni, com’è giusto che sia, hanno dato risultato opposto…

ma stando sempre sul pezzo, abbiamo la possibilità di correre ai ripari, prima che qualcuno si accorga di ciò.

Come verificare se il proprio e-commerce sia stato hackerato o sia vulnerabile?

di seguito mettiamo la lista dei moduli e delle rispettive versioni, che ad oggi sono stati accertati come vulnerabili, anche se si stanno scoprendo sempre più moduli e versioni compromesse o compromissibili, per questo vi consigliamo di controllare i Vostri shop a prescindere.

Di seguito quelli già stati identificati come vulnerabili :

OneClick Upgrade (Aggiornamento in 1 click) – Versioni 4.x 
Cart Abandonment Pro (Carrelli Abbandonati) – Versioni 2.0.1 e 2.0.2
PS Checkout (Prestashop Checkout) – Versioni 1.0.8 e 1.0.9
Faceted Search (Ricerca per Aspetti) – Versione 3.0.0

“Purtroppo abbiamo confermato che anche le versioni phpunit> 5.6.3 sono vulnerabili.
Esiste davvero la vulnerabilità https://nvd.nist.gov/vuln/detail/CVE-2017-9841 e c’è un’altra vulnerabilità che non è stata ancora segnalata che ha un impatto su phpunit fino al 7.5.19 | 8.5.1 (queste 2 versioni sono le 2 versioni patchate)”.

Il lavoro di ricerca sta procedendo proprio in queste ore, per analizzare tutti i possibili moduli interessati, ma nel frattempo, controllare nella cartella “vendor” sia presente una cartella nominata phpunit, controllando che la versione non sia tra quelle individuate come vulnerabili.

Come proteggersi da questa vulnerabilità una volta accertata?

Visto che le versioni vulnerabili di PHPUnit sono solamente alcune, è in ogni caso possibile cancellare in tutta sicurezza la cartella /vendor/phpunit da qualsiasi modulo senza comprometterne il funzionamento, chiaramente è un’operazione delicata che andrebbe svolta da personale qualificato, onde evitare problemi, siamo qui per darvi supporto e fornirvi la soluzione “chiavi in mano”.

Contattami Ora

Come scoprire se il tuo e-commerce è in pericolo?

Vista l’estrema facilità di compromissione che scaturisce da questa falla, le possibilità di hackeraggio sono molto alte, su tutti gli shop, pertanto fare molta attenzione e capire se effettivamente siamo stati attaccati o meno, per aiutare a trovare queste backdoor è obbligatorio verificare l’eventuale inclusione di questo framework di test in ogni sottocartella della radice Web. Quindi, per accelerare il tutto, con il collega Massimiliano Brasile abbiamo scritto questo piccolo script veloce e sporco che ci aiuta a controllare tutte le istanze di Prestashop o WordPress di cui sono responsabile.

clicca per scaricare lo script   ?

SE HAI BISOGNO DI SUPPORTO NON ESITARE A CONTATTARMI, SARO’ FELICE DI POTERTI AIUTARE.

Perchè aggiornare la versione di Prestashop

Aggiornare la versione del tuo ecommerce Prestashop, può rivelarsi una soluzione molto utile, ma non sempre è così, scopriamone i motivi.?

Come saprete il CMS Prestashop è una soluzione open source, questo significa che è in continuo mutamento e miglioramento, ma tali miglioramenti, talvolta comportano problematiche legate all’operatività.

Quando aggiornare la versione di Prestashop

  • se il tuo ecommerce è decisamente datato
  • se il tuo ecommerce ha problemi di operatività risolti con gli upgrade
  • se si sta facendo un restyling e abbiamo una versione vecchia (dalla 1.6 si intende)
  • i bug risolti riguardano attività legate alla sicurezza
  • ed altri casi particolari

Ma è davvero cosi complicato aggiornare la versione di Prestashop?

La risposta è dipende…

Dipende dal tuo shop, e da come è stato realizzato, normalmente uno shop realizzato bene, non ha problemi per gli upgrade, che per le versioni interne, (1.7.1 a 1.7.2) può farsi tranquillamente tramite il modulo 1-click upgrade che potete scaricare gratuitamente da addons di Prestashop, facendo attenzione di avere l’ultima versione aggiornata.

Mentre per gli aggiornamenti più consistenti, la cosa da fare è aprire un sito clone, e migrare i dati sulla versione aggiornata.

Quali problemi si possono avere durante un upgrade

Ovviamente fare un backup generale è obbligatorio, e anche se sembra farlo il modulo, non fidatevi, fatene sempre uno voi prima di eseguire qualsiasi tipo di operazione sul Vostro sito.

Quanto costa aggiornare la versione di Prestashop ?

Come detto sopra, il costo dipende dal tipo di attività che viene richiesta, e ovviamente dalle condizioni del sito, ma vediamo nel dettaglio quali sono le voci che danno vita al costo vivo:

  • La prima cosa che va capita è la versione di partenza e quella di destinazione, per eseguire l’upgrade o la migrazione. La differenza è sostanziale, perchè nel primo caso l’operazione è abbastanza semplice, mentre nel secondo caso, ci sono diversi passaggi da fare, a partire dalla clonazione su ambiente esterno.
  • numero dei prodotti a catalogo
  • eventuale aggiornamento del template, altrimenti il costo si intende con template standard
  • idem per i moduli, va visto quali moduli sono utilizzati e va capito se sono aggiornati per essere reinstallati, altrimenti l’aggiornamento si intende con i moduli standard.
  • poi va analizzato se ci sono accorgimenti particolari, che vanno valutati a parte, come integrazioni particolari o modifiche al codice.

Una volta capito questo, siamo pronti a realizzare il vostro preventivo per l’upgrade della versione Prestashop,

Se devi aggiornare il Tuo Shop non esitare a contattarmi, sarò ben felice di poterti supportare, la mia esperienza mi porta a dire che, molto spesso si inizia da questo, per poi andare a scovare altri problemi, che limitano la visibilità del sito, con una completa analisi Seo del sito, e perchè no, qualche bella strategia di web marketing.

CONTATTAMI

Prestashop, soluzioni antispam sul form contatti

In questo articolo vi mostro alcune soluzione per ovviare agli attacchi dei bot, spesso Russi, sui form contatti dei Vostri e-commerce

Come avevo già accennato in un altro articolo sulla scelta dell’hosting giusto per Prestashop, è sempre buona prassi tenere il server della posta separato da quello del sito, onde evitare che un attacco, possa compromettere il sito stesso.

Gli attacchi possono essere più o meno aggressivi, vediamo innanzi tutto quello relativo al form contatti, quello più frequente…

Una soluzione semplice è quella di installare un modulo Capcha che ostacolerà al bot l’automatismo di registrazione, attraverso la spunta di sicurezza, o la generazione di codici, i moduli si trovano sul Addons, a partire da 29,99 euro.

Una volta acquistato a seconda di quello che scegliete dovrete svolgere una semplicissima procedura di registrazione, per generare le chiavi api da inserire nel modulo e il gioco è fatto.

Se hai bisogno di inserire questo modulo

Un’altra soluzione, se non lavorate e quindi non siete interessati al mercato Russo, basta inibire la vista del Vostro sito a ip provenienti dalla Russia, vediamo come farlo:

  • entrate nel pannello di amministrazione del Vostro sito
  • Internazionale
  • localizzazione
  • geolocalizzazione
  • togliere la spunta dal paese interessato e salvare

In questo modo potete selezionare le nazioni che potranno vedere o meno il vostro negozio online

Nuove versioni di PrestaShop 1.7.3.4 e 1.6.1.20

Sono state appena rilasciate le due nuove release di Prestashop, importanti da implementare, vediamo perchè.

Le due release risolvono problemi di sicurea e compatibilità con php, pertanto sarebbe opportuno implementarle nelle nostre piattaforme, sia nella versione ultima 1.7 che in quella precedente 1.6.

La correzione principale della versione 1.7 è

  • Improve cookies encryption

ossia il miglioramente della crittografia dei cookie

Mentre per la versione 1.6

  • Improve cookies encryption
  • Improve compatibility with PHP 7.1 and 7.2

ossia miglioramento della crittografia dei cookie e miglioramento della compatibilità con PHP 7.1 e 7.2

Ecco l’elenco completo delle modifiche per 1.6.1.20

Back Office:
Risoluzione del problema:

  • PHP 7.2 compat – Risolve l’errore fatale

Sportello:
Risoluzione del problema:

  • controlla se il cliente è il proprietario dell’ordine selezionato nel modulo di contatto

Miglioramento:

  • utilizza la classe dei dipendenti https no http
  • Migliora la crittografia dei cookie

Servizi web:
Risoluzione del problema:

  • FIX PHP 7.1 compat in WebserviceOutputBuilder

Visto che l’upgrade 1.7.3.4 è una patch della versione precedente 1.7.3.3, il relativo aggiornamento da qualsiasi versione 1.7.3, sarà semplice e senza particolari problemi, le funzionalità saranno migliori, e i moduli e temi installati, continueranno a funzionare regolarmente, senza problemi di incompatibilità.

Allo stesso modo dovranno funzionare altrettanto bene aggiornamenti da versioni 1.7.x

Questo vale anche per le versioni 1.6.1.20 per quanto riguarda le versioni 1.6.1.x.

Come solito se avete bisogno di assistenza contattatemi!!!

Ottimizzare le conversioni

Ottimizzare le conversioni dovrebbe essere il primo step che si deve mettere in atto, una volta messo online il nostro sito internet.

Innanzi tutto iniziamo a chiarire il concetto di conversione,

Cos’è una conversione:

La conversione in senso generale è un obiettivo, che vi dovete fissare, all’inizio del Vostro progetto, in fase di elaborazione del vostro piano d’azione (fondamentale).

Un progetto sicuramente deve contenere più obiettivi, che variano a seconda del business, e dello status dell’azienda, ad esempio, se siamo un nuovo brand,

  • il primo obiettivo sarà fare brand awareness, ossia far conoscere il marchio,
  • il secondo obiettivo sarà interagire e capire il vostro target di utenti, e le loro necessità,
  • il terzo obiettivo potrà essere la vendita, o l’acquisizione di lead (contatti).

Una volta definiti, vanno eseguiti con la realizzazione vera e propria del progetto, ma quando pensate che il lavoro sia finito, è proprio lì che invece inizia, perchè una volta messo online il sito, inizierà il lavoro di analisi dei dati e identificazione delle criticità, che vi chiarirà come e dove andare ad apportare le modifiche per aumentare le conversioni, qualora ci sia la necessità, nel 99,9% dei casi.

Analisi dei dati e identificazione criticità:

Lo strumento più utilizzato è Google Analytics, che una volta settato a dovere, vi fornirà tutti i parametri per un’analisi approfondita, dandovi la possibilità di andare a modificare, o testare soluzioni alternative.

Alcuni dei dati che vanno analizzati ad esempio potrebbero essere:

  • le pagine in cui gli utenti escono exit page
  • da dove gli utenti entrano
  • i carrelli abbandonati
  • il valore medio dei carrelli
  • il CTR, ossia il rapporto tra impression e clic
  • ecc

Quando andiamo ad analizzare i dati, dobbiamo tenere presente moltissimi aspetti, soprattutto se siamo di fronte ad un sito recente, senza uno storico, e quindi magari andare ad analizzare situazioni simili alla nostra utilizzando sempre Analytics con la voce Benchmark, che ci indica un pò l’andamento di siti simili al nostro, oltre a questo va tutto interpretato in base al tipo di prodotto/servizio che stiamo offrendo.

Test:

La fase di test deve essere sviluppata di pari passo all’analisi dei dati, in modo da riuscire a trovare per ogni azione, una risposta concreta, per il raggiungimento di performance migliori, rispetto al nostro obiettivo.

Ottimizzazione:

La fase ultima è quella dell’ottimizzazione, ossia quell’insieme di processi scaturiti dalle fasi precedentemente elencate, per il raggiungimento dell’unico obiettivo comune a tutti i progetti, ottimizzare le conversioni, e quindi aumentare le prestazioni per massimizzare l’obiettivo.

Conclusioni:

Chi come me, lavora ormai da anni nel settore, è a conoscenza dei processi chiari che vanno attuati in quasi tutti i progetti, e che portano a risultati sicuramente positivi, ci sono degli standard che si riferiscono per lo più al comportamento dell’utente medio.

L’utente medio è bombardato in ogni momento della giornata da migliaia di informazioni, quindi per catturare la sua attenzione dobbiamo essere bravi, ma anche intelligenti, e una volta catturata, dovremmo essere ancor più bravi a mantenerla, guidandolo “per mano”, all’interno del nostro processo di acquisto, analizzando ogni sua possibile mossa,  anticipandola, cercando talvolta, con l’utilizzo di strumenti, di riprenderlo se lo stiamo perdendo, di inseguirlo se decide di rimandare, o di ricordargli che ci siamo anche noi, nel caso continui la sua ricerca.

Ci sono poi due processi di conversione, che dipendono molto anche dalla piattaforma da cui iniziano, esempi:

se il nostro utente proviene da Google, sicuramente stava cercando qualcosa, se proviene da Facebook, è più probabile invece che non stava cercando nulla, e quindi il lavoro sarà più difficile, per ogni situazione, dobbiamo prevedere un percorso di ottimizzazione della conversione differente.

Il mio consiglio è comunque quello di andare a lavorare sulle emozioni dei clienti, per fare la differenza dobbiamo emozionare, altrimenti saremo uno dei tanti…

Se siete interessati ad ottimizzare le conversioni del Vostro sito, o se siete interessati a capire come ottimizzare le conversioni, scrivetemi!

Preventivo ecommerce Prestashop

Realizzo questo articolo in risposta alle tante domande che arrivano ogni giorno, da aziende o privati interessati a capire i costi per la realizzazione di un e-commerce in Prestashop.

Se hai bisogno di un preventivo CONTATTAMI SUBITO oppure procedi con la lettura di come svolgo il mio meraviglioso lavoro.

Vai subito all’argomento che ti interessa:

Fasi per la realizzazione di un preventivo Prestashop

Le fasi per la realizzazione di un sito ecommerce sono simili a quelle per la realizzazione di un sito standard, e non distanti da quelle relative all’ottimizzazione seo, infatti una realizzazione ottimale, prevede una serie di passaggi e studi, che si fanno normalmente per ottimizzare siti già online.

Iniziamo a capire quali canoni deve rispettare un ecommerce per riuscire a finalizzare l’obiettivo che sarà appunto quello di far conoscere il  brand/prodotti o/e la vendita.

Le regole da rispettare riguardano sia il lato utente, che quello del motore di ricerca, ciò significa che tale sito dovrà essere ottimizzato per una ottimale fruibilità, ma nello stesso tempo, dovrà rispettare quelle regole non scritte per soddisfare il motore di ricerca, in modo da essere premiati, con l’inserimento tra i primi risultati di ricerca (serp).

Contattami ora!

Possiamo affermare che negli ultimi tempi, con tutte le novità introdotte da Google, la linea che distanzia questi due “attori” è sempre più sottile, questo perchè le regole implicite di Google, hanno come obiettivo la soddisfazione dell’utente.

Regole implicite da considerare per un preventivo:

Iniziamo ad approfondire tali regole, lato utente:

  • il sito dovrà essere veloce nel caricamento, soprattutto da mobile
  • dovrà essere fruibile e facilmente navigabile
  • non dovrà essere troppo dispersivo, ma arrivare all’obiettivo in massimo 3 step, facili, semplici e intuitivi, di solito alla fine di un e_commerce per vedere se è di semplice utilizzo, fatelo vedere a Vostra nonna… ?
  • la grafica dovrà essere in linea con il vostro business, ciò significa che se state realizzando un sito per una gioielleria dovrete utilizzare un tema elegante, se invece state realizzando un sito per una ferramenta, il tema dovrà essere esteticamente adeguato al pubblico target.
  • dovrà contenere tutte le informazioni necessarie per la descrizione di ogni prodotto in modo più dettagliato possibile, e ricco di immagini, meglio se ad alta risoluzione e grandi
  • Le stesse cose dovranno essere consultabili da qualsiasi device, in modo proporzionato alla grandezza dello schermo, e con le giuste evidenze
  • dovrà offrire all’utente un’esperienza di navigazione ottimale, cercando di soddisfare qualsiasi tipo di utente, da quello frettoloso e sbrigativo, a quello meticoloso
  • dovrà garantire sicurezza nei pagamenti e nel rispetto della privacy
  • dovrà mettere a disposizione più tipologie di pagamento e di spedizione, per qualsiasi esigenza, mettendo in evidenza i costi reali e i tempi, sempre reali, facendo particolare attenzione ai punti di forza.

Regole per i motori di ricerca:

I motori di ricerca, sono i principali responsabili del successo di un e-commerce, che non utilizza pubblicità a pagamento ovviamente, che determinano la buona riuscita del progetto e soprattutto gli incassi, pertanto seguire e mettere in pratica le regole implicite dei motori di ricerca non è sicuramente superfluo, ma determinante allo stesso modo dell’utente, vediamo quali sono:

come detto molte sono simili,

  • ✅velocità di caricamento
  • ✅unicità dei contenuti
  • ✅unicità delle immagini
  • ✅utilizzo dei meccanismi messi a disposizione che determinano l’univocità delle informazioni, (microdati)
  • ✅le descrizioni quanto più approfondite che seguono le regole seo

tutto ciò determina una serie di comportamenti da parte degli utenti, che vengono analizzati dai motori come dati fondamentali, e che potete trovare anche voi dopo aver impostato Google Analytics, uno strumento molto importante che fornisce una serie di dati fondamentali, oltre a ciò i motori tengono in considerazione anche tutti coloro che parlano di noi, inteso come sito o brand.

Contattami ora!

Questo è un piccolo riassunto di ciò che si deve tenere presente per la realizzazione di un progetto finalizzato alla vendita o alla promozione di un catalogo.

Per realizzare un preventivo Prestashop quindi, dobbiamo tenere presenti queste informazioni e attribuirgli un valore economico, ma non solo queste, dobbiamo valutare tutta una serie di azioni offsite, relative al settore con cui dovremmo confrontarci, e con la concorrenza soprattutto, con una serie di analisi sia sul settore che sui singoli prodotti, andando a studiare poi una strategia di parole chiavi diverse a seconda del settore, ma soprattutto della difficoltà.

I materiali del sito chi li produce?

Un dato da tenere presente per il costo di un e-commerce, è il numero dei prodotti che devono essere inseriti, che può essere un’operazione lunga e ripetitiva, ma anche quì bisogna valutare alcuni aspetti, la possibilità di caricarli tramite csv, quindi tramite file, o a mano.

Altro fattore da tenere presente per il conteggio dei costi sono i materiali, dovremmo capire se i materiali verranno forniti dal cliente, oppure dovremmo essere noi a recuperarli, cosa non da poco conto, nel primo caso sicuramente il costo risentirà in positivo rispetto al conteggio finale.

Preventivo Prestashop costi fissi e scelta del consulente!

Ultima cosa i costi fissi, il tema e i servizi di hosting, dominio e tutto quanto necessario, costi che normalmente si aggirano intorno ai 100 euro l’anno per hosting, dominio, server standard, mentre per il tema si aggirano dai 40 ai 100 euro, ed eventuali moduli a pagamento da valutare singolarmente.

Voglio darvi un consiglio sulla scelta della persona o agenzia che si occuperà della realizzazione dl vostro negozio virtuale, quello che state per mettere in piedi non è una cosa in più, ma potrà essere il Vostro business principale, potrà essere la svolta, ve lo dico per esperienza, ho visto realtà chiudere il negozio fisico e moltiplicare gli incassi con l’e-commerce, i motivi sono chiari e facilmente comprensibili, meno costi, mercato più ampio.

Vi dico questo per rendervi consapevoli che la scelta del consulente è molto importante, pertanto fatela tenendo in considerazioni dati reali e non le parole, ma soprattutto non dovrete scegliere chi vi applica il costo più basso, in quel caso fermatevi, e non proseguite, perchè l’insuccesso sarà garantito.

Contattami ora!

Per realizzare un e-commerce che sia tale, c’è bisogno di ESPERIENZA, di tempo, e di COMPETENZE, queste vanno ricercate nel vostro consulente, quindi fatevi dare i nomi dei siti e dei progetti che hanno avuto successo e guardateli, non vi fermate al costo più basso, rimarrete scottati.

Con questo non sto dicendo che chi vi applicherà un preventivo più alto significa che è il migliore, tutt’altro, cercate il giusto rapporto tra qualità e prezzo, solo in quel caso avrete fatto la scelta giusta, cercate referenze REALI.

Se anche tu hai bisogno di un preventivo per prestashop? clicca quì ?, ti risponderò entro brevissimo mostrandoti tutto ciò che vorrai vedere del mio passato/presente.

 

Come Google valuta il tuo sito.

Capire come Google valuta il nostro sito web è fondamentale per fare in modo che il nostro progetto abbia successo.

Iniziamo a capire chi è Google:

Google è una società fondata nel 1998, quindi anche abbastanza recente, i suoi fondatori sono due studenti che all’epoca del 1995, si incontrarono alla Stanford University, e da lì diedero inizio al loro progetto, il motore di ricerca che si chiamava BackRub, che utilizando dei link stabiliva l’importanza dei siti web,  in questo nulla è cambiato…

Da lì passarono a chiamarlo Google, un gioco di parole googol, un termine matematico che indica un 1 seguito da 100 zeri, fino al 1998 quando in cofondatore del Sun Andy, acquistò un qualcosa di ancora inesistente per la cifra di 100.000 dollari, Google Inc.

come Google valuta il tuo sito

La mission di Google:

“La mission di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili”, questo è tratto dalla loro pagina ufficiale, tutto questo per un unico obiettivo, ossia, esssendo un’azienda doveva generare profitto, e gran parte di esso ad oggi viene generato dalla pubblicità.

L’insieme dei prodotti che vennero sviluppati di pari passo al motore di ricerca, come Google maps, Gmail, Google plus, Chrome, Adwords, My business, AdMob, e moltissimi altri che trovate quì,  l’hanno reso il motore di ricerca più utilizzato e sul quale moltissimi consulenti seo, si basano per la costruzione di siti internet, cercando, con l’esperienza e gli sbagli, di carpire informazioni, segretissime, per acquisire il rank e scalare le serp, il rank sarebbe l’autorevolezza, mentre le serp, sono i risultati di ricerca.

Un’altra mission di Big Google, è quella di impedire ai “soggetti spregiudicati” di forare le debolezze, manipolando i risultati, questo è uno dei punti per cui molto spesso escono aggiornamenti dell’algoritmo, che vanno a modificare i risultati, applicando quei filtri, seguendo sempre lo stesso obiettivo, ossia quello di garantire risultati di qualità, pertinenti e rilevanti, per soddisfare l’utente.

Come Google valuta e indicizza il tuo sito:

Dopo questa breve premessa, torniamo sul nostro argomento principale, ossia quali sono i parametri da tenere in considerazione per l’acquisizione dell’autorevolazza da parte di Google.

Quello che si è riuscito a carpire durante questi anni, con l’analisi dei cambiamenti delle serp, e quella dei siti che ci vengono proposti nelle prime posizioni, è solo una piccolissima parte degli infiniti e segretissimi alert valutati da Big G, e oltretutto in continuo mutamento, la facilità è solo una, ossia che il principio base è la soddisfazione dell’utente, quindi partendo da questo presupposto, possiamo già capire molto di come dovremmo strutturare il nostro lavoro.

Durante le scansioni periodiche degli spider, coloro che scandagliano i siti internet, vengono presi in considerazione i seguenti parametri, on-page e off-page:

 

  • l’autorevolezza rispetto alla nicchia di mercato di riferimento, già solo per questo, potremmo parlare una settimana, perchè è uno dei passaggi fondamentali, i parametri che vengono analizzati sono, i siti che parlano di noi, quanto tempo le persone che atterrano sul nostro sito, si soffermano a leggere, frequenza di rimbalzo, ecc.
  • la velocità di caricamento delle pagine
  • la completezza delle informazioni
  • l’originalità dei testi
  • l’affidabilità del brand attraverso il sentiment
  • l’usabilità
  • la fruibilità da mobile
  • l’architettura o struttura interna
  • la corrispondena tra le keyword presenti e i relativi contenuti
  • le immagini
  • gli anchor text, le parole che linkano siti esterni o pagine interne
  • i tag anche se vanno usati con cognizione di causa
  • la frequenza di aggiornamento e di pubblicazione
  • l’età del sito

Tutto questo a grandi linee è quello che Big G. analizza in un sito per l’attribuzione di un rank, in base al quale viene successivamente posizionato.

asta di google adwords

L’asta di Google Ads come funziona

Il meccanismo per cui Google Ads decide la pubblicazione degli annunci si basa su un’asta vera e propria, ma vediamo cos’è e come funziona.

Google Ads è il ramo di Google  che sostiene a livello economico l’intera azienda, perchè se ci pensiamo bene, tutto ciò per cui ogni giorno i tecnici lavorano, è realizzato per offrire un servizio di ricerca migliore per gli utenti, questo per riuscire a primeggiare la leadership tra i motori di ricerca, e tutto ciò di riflesso porta gli utenti ad investire in annunci a pagamento, per far comparire i propri messaggi in prima pagina.

Il meccanismo dell’asta, è molto articolato e complesso, il cui fine ultimo è sempre lo stesso, ossia quello di restituire un risultato pertinente, attendibile e quanto più vicino possibile alla ricerca effettuata dall’utente, ma vediamo tecnicamente cosa succede, nel momento in cui, l’utente effettua una ricerca:

oltre ai risultati organici, che vengono posizionati, prendendo in considerazione altri parametri, essendo gratuiti, abbiamo i risultati a pagamento,

cattura-annuncio-adwords

tali risultati vengono classificati in base a dei parametri che andiamo a capire e che l’asta andrà ad analizzare, partendo sempre dal presupposto di soddisfare l’utente.

Il meccanismo dell’asta di Google Ads consiste nell’analizzare diversi aspetti, interni ed esterni, per interni intendo la cifra che si è disposti a spendere per ogni clic, il fatto che l’annuncio sia idoneo, aspetto principale, le parole chiave che definiamo e per le quali vogliamo che il nostro annuncio appaia, esterni invece, intendiamo il sito web e la pagina di atterraggio.

L’annuncio contiene un link, che cliccandolo ci porta sul nostro sito, o su una specifica pagina, questo ovviamente dipende dall’obiettivo della nostra sponsorizzazione, anche questo parametro viene preso in considerazione, il nome della pagina o del sito, deve avere una stretta correlazione al testo dell’annuncio e alle parole chiave, il sito deve essere autorevole, il contenuto della pagina deve essere pertinente.

Tutti questi parametri vengono analizzati dal meccanismo dell’asta, e più sono vicini alle linee guida di Ads, e più saremo avvantaggiati con un posizionamento migliore e una spesa inferiore, ciò si evince dal punteggio di qualità che ci viene assegnato, e che troviamo per ogni parola chiave, tale parametro è molto importante perchè ci fa capire il livello di pertinenza e le relative conseguenze, quindi è uno dei parametri da tenere sotto controllo e sul quale basarsi per apportare modifiche.

La modifiche potranno consistere sia nell’aumentare la spesa per clic che siamo disposti a spendere, ma soprattutto la pertinenza intesa in senso generale, la correlazione tra parola chiave, testo dell’annuncio, link di visualizzazione, link reale, e pagina di atterraggio.

Per arrivare ad avere tutti questi parametri allineati, dovremmo andare a pianificare a monte la nostra campagna, suddividendola in gruppi di annunci, che dovranno essere il più correlati e attinenti possibile, rispetto al resto, avendo fatto uno studio, sempre a monte, delle keyword sulle quali puntare, e avendo realizzato annunci persuasivi e pertinenti, saremmo in grado di raggiungere un punteggio uguale o meglio se superiore a 6, ovviamente più siamo vicini a 10, punteggio massimo, più il nostro lavoro e la nostra asta sarà migliore.

Quindi come vedete i parametri da tenere in considerazione sono diversi, e soprattutto partono dal nostro sito che dovrà essere studiato e realizzato in ottica Seo, ma allo stesso tempo, il programma ci mette a disposizione moltissimi automatismi e moltissimi settaggi, in continuo aggiornamento oltretutto, per questo, per avere successo, si deve avere una certa confidenza ed esperienza, in modo da sapere come alcune azioni e automatismi, portano a determinati risultati.

La teoria è importante e Google ci mette a disposizione moltissimo materiale da consultare, ma la pratica rimane sempre l’unico modo per conoscere veramente come funziona Google Ads.

Nel mestiere di web marketing, saper usare bene, e conoscere i segreti di Google Ads è pressochè fondamentale,

Segreti e consigli su Google Ads

E’ cosa certa che tutti conoscete Google, il motore di ricerca per antonomasia, ognuno di noi almeno una volta nella sua vita lo ha utilizzato per cercare qualcosa, e spesso inconsapevolmente abbiamo notato tra i risultati anche quelli a pagamento, ecco, quelli provengono da Google Ads, vediamo alcuni segreti e consigli su Google Ads per capire come poterlo utilizzare per il nostro business.

La pubblicità è l’anima del commercio e anche in questo caso la grande azienda di Google, ruota intorno a questo servizio di pubblicità a pagamento chiamato Google Ads, motore e ramo principale dell’azienda che genera milioni di euro di fatturato ogni anno, ma vediamo quali sono le sue caratteristiche e soprattutto come possiamo sfruttarlo a nostro vantaggio per generare business.

Esistono diversi tipi di sponsorizzazioni, in questo caso le chiamerò dirette e indirette, questo per dividerle nelle prime due grandi aree, che poi consistono nella prima grande diversità che le contraddistingue:

  • la sponsorizzazione diretta sarebbe quella che viene mostrata quando l’utente la cerca
  • la sponsorizzazione indiretta sarebbe invece quella che viene mostrata all’utente potenzialmente interessato ma che forse in quel momento non la sta cercando

E’ questa la forza delle sponsorizzazioni sui motori di ricerca, la capacità di restituire il risultato che potrà essere il nostro servizio o prodotto, nel preciso istante in cui l’utente lo sta cercando, capirete che questo facilita molto la possibilità di generare una conversione, intesa come l’azione per la quale ci stiamo promuovendo.

Come funziona Google Ads

Google sin da principio si è contraddistinto per la sua caratteristica di essere semplice, chiaro, coinciso, dove presentava nella sua schermata principale solo ed esclusivamente la barra di ricerca, a differenza degli altri che erano dei normali siti di news dove era presente anche la barra di ricerca, questo piccolo dettaglio ha fatto si che diventasse il motore di ricerca più diffuso e utilizzato.

Abbinata alla semplicità inoltre, abbiamo un’altra importante caratteristica, ossia quella di soddisfare l’intenzione di ricerca dell’utente quanto più possibile, infatti addentrandoci un pò nei tecnicismi, e vedendo il motore anche con l’occhio esperto di colui che lavora per “scalare le serp”in gergo tecnico significa, lavorare per riuscire ad inserire i siti internet tra le prime posizioni dei risultati di ricerca, e per fare questo si deve avere la conoscenza approfondita di come ragiona e di quali sono le informazioni per lui fondamentali, vedremo che il motore ha sete di autenticità, completezza, semplicità, ma soprattutto la parola chiave principale è la pertinenza.

La pertinenza è la parola chiave fondamentale da tenere in mente quando si realizza un testo, una pagina che poi andrà indicizzata, e allo stesso modo la pertinenza è la regola principale da rispettare per Ads, e visto che di questo dobbiamo parlare, capiamo perchè e come utilizzarla.

Google Ads lavora per restituire all’utente che sta facendo una ricerca un risultato diverso da quello organico, ossia diverso da quello non a pagamento, facciamo un esempio pratico per capirci meglio:

  • se io riparo computer e sto pensando di realizzare una campagna Ads, dovrò innanzi tutto avere un sito internet, qui si aprirebbe un capitolo perchè una vera ottimizzazione Ads parte proprio dal sito internet di atterraggio, che dovrà seguire alcuni canoni fondamentali, dopodichè si dovrà decidere per quali parole chiave far uscire il nostro annuncio, ad esempio, la parola chiave che sceglieremo sarà “riparazione computer Apple”, una volta deciso questo andremmo a realizzare il nostro annuncio, ossia la porzione di testo che verrà mostrata all’utente che sta effettuando quella ricerca, tipo: Riparazione Pc Apple, Sconto 20%, spedizione gratuita.

Quanto appena descritto è una situazione standard con annuncio di tipo testuale, ma la tipologia può variare a seconda di cosa stiamo promuovendo, da testuale a display a dinamica, fino ad unirle tutte in una unica come vedremo alla fine.

Detta così potrebbe anche sembrare semplice ma le cose da sapere per raggiungere l’obiettivo sono veramente molte, l’obiettivo sarà quello di generare conversioni e spendere il meno possibile e per fare ciò dovremmo mettere in campo segreti e regole decisamente complesse.

Per questo il mio consiglio è sempre quello di non cercare di improvvisarsi esperti ma di affidarsi ad una figura professionale competente ed esperto di Google Ads per risparmiare denaro e raggiungere più velocemente l’obiettivo, che spesso sarà quello di generare fatturato e non quello di spenderlo.

Vediamo qualche tecnicismo per capire come funziona addentrandoci un pò più all’interno:

  • abbiamo detto che per utilizzarlo abbiamo bisogno di un sito internet di atterraggio,
  • un budget da destinare
  • la definizione dell’obiettivo da raggiungere

Si, tutto quì, una volta che abbiamo questo andiamo a capire su cosa vogliamo concentrare le nostre forze, e su quale nicchia;

prendiamo sempre la “riparazione dei pc”, i passi da fare saranno:

  • definizione di quale tipologia di sponsor utilizzare, testuale display o dinamica.
  • definizione delle parole chiave per le quali il nostro annuncio dovrà comparire, per questo possiamo avvalerci dello strumento messo a disposizione dal programma stesso
  • realizzazione dell’annuncio o degli annunci

Fino a qui tutto normale, ma vediamo ora quali sono i segreti e i consigli su Google Ads per raggiungere l’obiettivo sopra descritto, ossia quello di generare conversioni e di spendere il meno possibile:

  • Pertinenza, la parola che vedrete spesso
  • rilevanza
  • budget
  • analisi dei dati
  • modifica e aggiustamento delle offerte
  • controllo della concorrenza
  • controllo quotidiano delle parole chiave e di quelle per cui il nostro annuncio è comparso
  • modifica dell’utilizzo del budget

In questo modo andremmo ad ottimizzare le nostre campagne, ma vediamo di descrivere in poche parole le fasi principali:

  • Pertinenza

L’annuncio parte dalla “campagna”, più generica che può riguardare un prodotto o un servizio inteso in senso ampio, ad esempio se ripariamo pc la campagna potrebbe essere “riparazione pc” mentre i gruppi di annunci saranno: “Riparazione pc Apple, Riparazione pc Windows, riparazione pc Asus, Riparazione Pc Fujitsu, questo per cercare di racchiudere una nicchia più specifica possibile, in modo da attribuire ad ognuno dei gruppi di annunci le parole chiave più specifiche come:

Gruppo di annunci “”Riparazione pc Apple”

Parole chiave: riparazione pc apple con schermo rotto, riparazione apple mac, riparazione schermo pc Apple ecc e così anche per gli altri gruppi.

Poi andremmo a definire gli annunci, anche qui la pertinenza è fondamentale, dovremmo creare annunci che contengano la parola chiave scelta, per questo potremmo crearne anche più di uno, esempio:

Titolo: Riparazione pc Apple

Descrizione: I migliori riparatori di pc Apple della zona, vieni a scoprire i nostri servizi, Sconti e spedizione gratuita

Poi va inserito il link del sito di atterraggio, in questo momento entra in campo ciò di cui vi parlavo prima, se il sito è realizzato bene avremmo un link parlante del tipo www.paolo-rossi.it/riparazione-pc-Apple

Fatto tutto ciò dovremmo decidere quando, dove, e con quale strategia far comparire il nostro annuncio, e qui diventa difficile spiegarvi tutte le opzioni possibili, posso solo dirvi che Ads si basa su un meccanismo di aste dove la pertinenza e la rilevanza, insieme al budget destinato sono i quattro assi del poker, che vi aiuteranno a far visualizzare l’annuncio spendendo il minimo indispensabile.

Tale asta appunto prende in considerazione i dati appena descritti dando un punteggio di qualità ad ogni parola chiave sulla quale siamo in competizione con gli altri concorrenti che in quel momento sono interessati alla stessa parola chiave, facendo comparire il nostro annuncio.

  • Budget

Il budget è sicuramente un dato soggettivo, dipende dalle capacità di spesa del singolo individuo, si può anche iniziare a vedere come gira la campagna con pochi euro e man mano aggiustano il tiro si potrà aumentare, fino al punto che i vostri guadagni saranno superiori del budget speso, questo è l’obiettivo di ogni campagna pubblicitaria, la spesa non sarà tale ma sarà un investimento che genererà fatturato in gergo detto Roi, ossia il punto in cui il guadagno supera l’investimento.

  • analisi dei dati, aggiustamento offerta, aggiustamento parole chiave, saranno tutte modifiche che andrete ad effettuare per migliorare la campagna anche in base ai dati che Google Ads acquisirà facendo lo stesso anche lui tramite i suoi algoritmi, questo lavoro di analisi sarà fondamentale per una buona riuscita della campagna.

Campagne “Performance Max” e l’evoluzione di Google “liquido”.

Google continua la sua scalata al dominio assoluto, dimenandosi tra i meandri delle continue modifiche, sia lato privacy che comportamentale, con soluzioni chiavi in mano che stanno davvero cambiando la platea dei servizi e il suo utilizzo, infatti con tutti i servizi a “portafoglio”, riesce a monitorare e raggiungere l’utente, in maniera sempre più diretta, esatta, e completa, avvalendosi di tutti i suoi prodotti, in maniera congiunta; la sua vera forza!

Le campagne Performance Max sono l’ultimo dei prodotti offerti, (aggiornato ad oggi febbraio 2022) dopo le campagne intelligenti, che ci immergono nell’immenso pubblico di Google, partendo da una singola campagna.

In questa campagna andremmo ad inserire tutte le informazioni che inseriamo sulle varie campagne, Display, Search, Shopping, ecc. in modo che l’intelligenza artificiale, possa restituire in qualsiasi forma e in qualsiasi prodotto, a seconda di quando lo ritiene più opportuno, risultati per il raggiungimento dell’obiettivo iniziale della campagna stessa. quindi in Discover, in Gmail, Search, Display, Shopping, YouTube ecc, gestendo tutti i nostri dati che abbiamo inserito in maniera dettagliata, come i segmenti in target, i segmenti di pubblico, segmenti basati su interessi, esclusione di pagine, individuazione di asset specifici, sempre per il raggiungimento dell’obiettivo della campagna.

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